Cos'è il raw food e cosa prevede l'alimentazione crudista
Come l’alimentazione crudista può cambiare la nostra vita e le nostre abitudini a tavola
Quante volte hai provato a consumare un cibo senza cuocerlo? Probabilmente meno di quelle che pensi. Siamo infatti abituati a preparare piatti caldi e appena cucinati e difficilmente li apprezziamo al naturale.
Ogni tanto però sarebbe interessante farlo, potremmo così scoprirne i numerosi vantaggi per la salute e assaporare al contempo gusti differenti. In questo articolo vogliamo spiegarti cos’è il raw food e quali sono gli alimenti alla base dell’alimentazione crudista, di cui sicuramente avrai in parte già sentito parlare.
Raw food: di che si tratta
Diventata popolare soprattutto negli Stati Uniti alla fine degli anni Novanta tra i famosi di Hollywood, la dieta crudista si è diffusa anche nel vecchio continente negli ultimi anni diventando una vera e propria moda in particolare tra chi segue un’alimentazione di tipo vegetariano o vegano. Ma andiamo a scoprire in cosa consiste e quali sono i suoi benefici.
Si tratta di un tipo di dieta basata esclusivamente sul consumo di cibo crudo, soprattutto frutta e verdura, pesce e carne, che sfrutta le proprietà degli alimenti nella loro natura originaria, contrastando i processi industriali e favorendo la filiera di produzione bio. Oltre a non cuocere gli ingredienti, il raw food si contraddistingue per il mancato utilizzo di oli, se non estratti a freddo come si fa con la frutta e la verdura.
I principi alla base dell’alimentazione crudista
Alla base della scelta crudista c’è la convinzione che il cibo crudo sia più salutare di quello cotto. Questo perché la cottura potenzialmente potrebbe alterare i valori nutritivi dei cibi attraverso la distruzione degli enzimi naturali degli alimenti e l’attivazione dei radicali liberi, che - com’è noto - sono responsabili dell’invecchiamento cellulare. Un altro beneficio è da ricercare nell'apporto vitaminico che sarebbe maggiore nel consumo di cibi crudi, anziché cotti. La cottura oltre a stimolare la produzione di tossine con cui il nostro corpo dovrà fare i conti, incrementa infatti l’acidità di alcuni cibi il che potrebbe renderli meno digeribili.
La filosofia crudista è comunque una scelta che abbraccia temi anche più vasti come quello ambientale. Consente infatti di limitare l’uso di gas e corrente elettrica altrimenti impiegati per la cottura e contribuisce – nella sua versione vegana - alla diminuzione dell’emissione di CO2, che è causata in larga parte dagli allevamenti animali.
Gli ingredienti del raw food
Come accennato, l’alimentazione crudista può essere vegan e vegetarian friendly, proprio perché i suoi ingredienti principe, ovvero quelli che hanno sicuramente una maggiore resa in forma cruda, sono la frutta e la verdura. È possibile prepararli sotto forma di purè o centrifugati o consumarli in forma solida, con l’aggiunta di semi addensanti o oleosi, come quelli di chia.
I germogli
Tra gli alimenti più utilizzati spiccano i germogli, da quelli di soia a quelli di fagioli azuki e le alghe, da quelle nori, conosciute soprattutto per l’impiego nel sushi, alle wakame, alghe arame e alle hijiki.
Ortaggi e frutta
Porte aperte poi agli ortaggi di stagione dai pomodori alle carote, alle zucchine e alla frutta secca, che oltre ad essere tra gli alimenti che rafforzano le difese immunitarie, serve ad insaporire e dare un importante apporto calorico ai piatti.
Proteine animali
Per i crudisti onnivori l’alimentazione prevede anche l’impiego di carni bianche, latticini, miele e uova. La carne però dovrebbe derivare da animali allevati allo stato brado o da selvaggina, mentre il latte e i suoi derivati dovrebbero essere rigorosamente non pastorizzati o stagionati. Per quanto riguarda le uova, invece, per scongiurare il rischio di salmonella, è accettata una cottura ad un massimo di 46°, in alternativa si possono mangiare le uova fermentate come da tradizione orientale.
Condimenti
Per rendere le ricette più appetitose i condimenti consentiti sono: sciroppo d’acero, burro di soia, olio di cocco e salsa di soia (sempre non pastorizzata).
Quanto alla cottura, per i cibi che la necessitano in minima parte per ragioni di sicurezza si può ovviare con la marinatura o l'essiccazione. Il primo è un metodo utilizzato anche nella dieta mediterranea e consiste nel creare un battuto di olio, succo limone e sale in cui far riposare gli alimenti per un po’, il secondo si ottiene tramite appositi macchinari chiamati appunto “essiccatori”. L’importante è non superare mai la temperatura di 50°.
Perché il raw food è una scelta di vita
Chi sceglie di mangiare cibo esclusivamente crudo fa spesso una scelta che non è solo alimentare ma anche di valore, si tratta di sposare una filosofia di vita vera e propria che quindi comporta una serie di scelte di carattere etico, con tutti i loro pro e contro.
È certamente vero che alcune sostanze, e tra queste soprattutto la vitamina C, possono essere alterate se cotte ad alte temperature e risultare inefficaci per il nostro corpo, così come è vero che consumare i cibi nel loro stato originario può aiutarci a percepire al meglio il loro sapore il loro odore. È chiaro inoltre che il consumo di conservanti spesso contenuti negli alimenti confezionati e precotti può essere nocivo per la nostra salute. Tuttavia, va ricordato come la cottura possa garantire una maggiore sicurezza al cibo, abbattendone la carica batterica. Inoltre, regimi alimentari troppo rigidi possono portare a delle abitudini errate e diete sbilanciate. Il buonsenso è ciò che deve guidarci nella scelta della nostra alimentazione che, ricordiamo, è sempre l’elemento più importante per il nostro benessere psicofisico.
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