Diete fallimentari

Perché le diete falliscono?

 

Quante volte ci si lamenta o ci si sente in colpa per non aver rispettato un programma alimentare? E quante volte si dice “da lunedì riprendo”?

Chi è a dieta lo sa bene, sa quali sono questi pensieri che non aiutano a rimanere costanti. La parola dieta, di per sè, rimanda a un’idea restrittiva e negativa, legata esclusivamente al dimagrimento, ma dieta letteralmente significa “stile di vita”, riferendosi a un benessere psicofisico.

 

Per far sì che la parola “dieta” venga usata con il giusto significato è necessario educare sul valore che hanno i cibi dal punto di vista nutrizionale e consigliare anche un’attività fisica adatta. Un altro fattore da non trascurare mai è l’aspetto psicologico: imparare ad essere consapevoli del significato del cibo in quanto tale e non usarlo come antidoto ad ansie, noia o stress

 

Ciò che rende fallimentare una dieta sono proprio i pensieri che girano intorno: pensieri basati su controllo, limitazione, sacrifici, negazioni e rinunce. Pensieri che trasformano tutto in una punizione, non in un percorso di educazione e consapevolezza.

 

Vediamo alcuni ostacoli alimentari comuni al dimagrimento!

 

Poca varietà e alternative

Se si pensa che essere a dieta significhi rinunciare agli aperitivi, alle cene con amici, alle merende, la nostra vita sociale sembra improvvisamente arrivata al suo ultimo capitolo, ma rinunciare a tutto questo non è assolutamente necessario: basta mettere in pratica alcune regole essenziali di sostituzione!

E’ compito dell’esperto (medico dietologo, dietista o nutrizionista) a cui vi affidate di valutare le difficoltà del paziente e aiutarlo a creare strategie alternative per mantenere le buone abitudini sul lungo periodo.

 

E’ vero che cucinare sano richiede un po’ più di tempo da dedicare al cibo, soprattutto dal momento della spesa. È utile avere una chiara educazione alimentare che permetta al paziente di fare le corrette sostituzioni tra le categorie alimentari e rendere la dieta flessibile e adatta ad ogni situazione.

 

Mangiare troppo poco

C’è una bella differenza tra mangiare bene e mangiare abbastanza. E’ molto frequente che si mangi bene, sano, vario, ma in porzione ridotte. Sopratutto quando si vede l’ago della bilancia arrestarsi e non spostarsi ulteriormente da quel numerino, ci si abbatte e ci si chiede cosa possa essere successo e perché la dieta che si ha in mano sia fallita. Questo porta, inevitabilmente, a restringere ulteriormente l’alimentazione: “non mangio più il pane anche se è prescritto”, “mangio solo verdura”, “niente carboidrati”. Niente di più sbagliato. Restringere una dieta già ipocalorica può portare a una riduzione del metabolismo, portando il corpo a perdere massa muscolare e non grassa. Questo porta a uno stallo metabolico, difficile da superare. Carboidrati, proteine, grassi e fibre vanno assunti ad ogni pasto. Se si sceglie di tagliare completamente i carboidrati dalla propria giornata, dimagrire sarà pressoché impossibile!

 

 

Eliminare troppi alimenti dalla propria dieta

Non esistono cibi buoni e cibi cattivi, ma ci sono porzioni adeguate e frequenze consigliabili per vivere bene. Spesso le diete obbligano a negarsi  molti alimenti, ma non è sempre corretto rinunciare tassativamente ad alcuni di questi cibi, soprattutto se piacciono e se ne ha (coscienziosamente) voglia.

 

Un’alimentazione sbilanciata e priva di ingredienti che piacciono, rende tristi e irritabili. L’umore negativo induce , sul lungo tempo, a cercare gratificazioni, soprattutto nel cibo. Il desiderio per un alimento extra viene letto, da chi è a dieta, come una tentazione imperdonabile, a cui dover resistere. Cedere porta al senso di colpa e questo fa sentire sempre peggio. Si crea una spirale, un vortice e ciò che ne consegue al fallimento e lo scoraggiamento.

 

Dunque, siate un po’ più gentili con voi stessi. E’ molto più utile prevedere dei pasti in cui inserire quell’alimento che piace, che crei gratificazione e fortifichi il percorso.

 

Pensare solo alla dieta, senza muoversi

Molto spesso si pensa che per perdere peso sia sufficiente seguire una dieta ipocalorica, senza pensare all’attività fisica. Alimentazione corretta e allenamenti adeguati, con il giusto riposo, devono essere affrontati contemporaneamente per poter attivare metabolismo e garantire un dimagrimento sano e duraturo. Quindi no alle diete eccessivamente restrittive, ma adeguatamente bilanciate  e sì a movimento in più.

 

Bere poco

Aspetto sottovalutato, ma l’acqua è fondamentale per il dimagrimento. Il nostro corpo è fatto principalmente d’acqua e per mantenere il corpo in salute è necessario bere a sufficienza durante la giornata.

Durante la giornata sarebbe opportuno bere almeno 1,5 litri di acqua, con un residuo fisso moderato. Limitare invece altri tipi di bevande che favoriscono la disidratazione: bevande gasate zuccherate, caffè, alcolici.

 

Avere poca pazienza

La pazienza non è da sottovalutare. Soprattutto le donne, quando si impongono il raggiungimento di un obiettivo, vogliono raggiungerlo in fretta. In un percorso di dimagrimento bisogna invece avere fiducia e avere pazienza. Il corpo a vuole rallenta, a causa dello stress, della vita che ci pone delle difficoltà da affrontare, dell’allenamento: se per mesi o anni ci si è alimentati e allenati scorrettamente, non si può pretendere dal proprio corpo di raggiungere gli obiettivi in una settimana. Serve impegno. Sempre. E il bello, quando l’obiettivo verrà raggiunto, sarà poter dire “ce l’ho fatta, è merito mio”!

 

 

E il tuo percorso di dimagrimento com’è?