L’ORA IN CUI MANGIAMO HA IMPATTO SU CIO’ CHE ASSIMILIAMO?
C’è un detto vecchio, ma pur sempre veritiero:
Colazione da re.
Pranzo da principe.
Cena da povero.
Perché sì, il nostro metabolismo ha una sua ritualità e ciclicità durante le ventiquattr’ore.
Per i pasti esiste l’ora giusta, che ci permette di assecondare i bisogni del nostro corpo.
Partiamo dalla colazione, che sarebbe l’ideale fare entro le 9:00 del mattino, o entro al massimo due ore dal risveglio. La colazione ha l’obiettivo di ripristinare i livelli di zuccheri che sono calati nella notte. Va affrontata con una scelta varia e ricca di nutrienti e non solo un caffè e due biscotti. L’ideale, come abbiamo spesso visto in altri articoli in questa sezione del blog, è fare delle colazioni complete, che prevedono una quota di cereali, una di proteine, una di grassi e una porzione di frutta. Proprio come farebbe un re!
Inoltre è vero che il primo pasto della giornata è quello ideale per una nota dolce: si tratta di un momento propizio, in cui il nostro corpo utilizzerebbe tutti gli zuccheri per darci energia di pronto utilizzo, per iniziare al meglio la giornata.
Se passiamo poi al pranzo, che andrebbe fatto entro le 13:00, in ogni caso prima delle 15:00. Anche in questo caso il ritmo del nostro metabolismo ci consiglierebbe di fare un pasto con una buona quantità di cereali integrali, accompagnata da una porzione di proteine e ovviamente verdure. Il nostro classico “primo piatto” o “primo semplice + secondo piatto”. Andiamo così a ripristinare le scorte di zuccheri che ci aiutano ad affrontare il pomeriggio e a dare al nostro organismo tutti i mattoncini che gli servono per costruire nuovi tessuti e svolgere tutte le sue funzioni biologiche. Anche farci respirare! In questa fase della giornata, il lavoro di assimilazione dei vari nutrienti è ancora al massimo!
E verso sera il nostro metabolismo inizia a rallentare, il consumo energetico è al minimo, il sistema digestivo lavora in maniera meno efficiente. E’ questo il momento per andare a ridimensionare le porzioni, prediligendo verdure come antipasto, secondi piatti facilmente digeribili e piccole quote di cereali integrali. La cena, oltretutto, dovrebbe essere consumata presto, entro le 20:00/20:30 per permettere una buona digestione prima della notte.
E se dopo cena si consumasse un dolcetto, l’impatto sarebbe molto diverso rispetto a quello consumato al mattino. Infatti con il calar del sole, la gestione glicemica viene un po’ alterata: una fetta di torta consumata dopo cena fa alzare di più la glicemia rispetto a una consumata al mattino. Se questo diventa un'abitudine, porta ad aumentare di peso e a sviluppare con maggior facilità la sindrome metabolica o il diabete.
Gli spuntini non dimentichiamoli. A livello temporale si collocano a metà mattina e metà pomeriggio e ci forniscono quel tocco in più di energia per non arrivare a pranzo o cena eccessivamente affamati, con il rischio di eccedere. Non sono obbligatori, il consiglio è sempre quello di ascoltarvi: se non ne sentite la necessità non è indispensabile farli. Ma dal punto di vista metabolico e per migliorare l’assorbimento di tutti i nutrienti essenziali alla nostra sopravvivenza, è consigliabile farlo se passano più di 4 ore tra i pasti principali.
In conclusione possiamo dire che un’alimentazione frazionata su 4-5 pasti è ottimale e ci aiuta a assimilare meglio e in maniera più efficiente tutto ciò di cui abbiamo bisogno!
Dott.ssa Francesca Oggionni Dietista @unamelaperdietista
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